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L’attività collaborativa nelle community

Uno più uno fa uno!La settimana scorsa stavo lavorando presso uno dei più importanti gruppi bancari italiani per il kickoff di una community di pratica interna, quando appeso al muro vedo il cartello riportato nella foto a sinistra. Sarà stato a causa della situazione contingente o forse della giornata primaverile particolarmente ispirante, ma quella insegna mi ha fatto pensare alle attività collaborative che si svolgono nelle community, che molto hanno a che fare con somme dai totali matematicamente scorretti ma dai risultati decisamente proficui.

Nelle community uno più uno normalmente fa uno

Il lavoro collaborativo che di solito si esprime all’interno delle community fa si che la soluzione ad un problema non sia semplicemente la sommatoria delle varie soluzioni ma una miscela delle parti migliori delle stesse. Questa dinamica viene particolarmente favorita dalla miglior comunicazione e dalla natura peer-to-peer tipiche delle comunità online. L'ampio bacino di utenza permette poi di impiegare un numero decisamente alto di neuroni e sinapsi dedicati alla soluzione del problema.

Se mescoli giallo e blu ottieni il verde

Una foto scattata sul postoL’unione delle idee al fine di produrne una nuova (e migliore) è ben rappresentata dalla mescolanza dei colori che compongono l’insegna. La nascita di un nuovo concetto che è mediazione dei concetti originali non annulla però il pensiero, le idee e le personalità dei singoli individui, che rimangono ben distinti e presenti. Il giallo e il blu (le individualità) rimangono comunque presenti, come presenti sono anche i numeri originali (le idee). La collaborazione porta però ad un nuovo soggetto che ha colori e numeri propri e che possiamo immaginare come la miglior risposta ad un problema o ad una necessità.

Il community manager è il pittore

In questo contesto, il community manager deve fungere da pittore, deve favorire cioè la mescolanza delle idee ma soprattutto degli individui. La sua azione non deve essere tesa alla manipolazione delle individualità ma alla facilitazione dell’incontro delle stesse. Essere un community manager significa facilitare le discussioni e favorire le interazioni nell’ottica di far funzionare al meglio le attività di community. Per far questo egli deve conoscere molto bene i colori e sapere quale colore possa dare il proprio contributo alla creazione di un quadro ideale.

I concetti sopra esposti ci fanno capire quanto la professione del community manager sia importante per la buona riuscita di una community. A livello aziendale la rivoluzione della Social Organization, che si sta espandendo a macchia d’olio in Italia e all'estero, ha nelle community un pilastro essenziale con fondamenta basate sull’attività del community manager. Nei prossimi anni diventerà quindi sempre più importante prevedere questa figura professionale all’interno del team aziendale prestando particolare attenzione alle qualità e alle competenze del professionista.