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PewDiePie: insulti razzisti e libertà di parola

Il video di scuse di PewDiePieConoscete PewDiePie, al secolo Felix Kjellberg? No? Beh, dovreste. Perché il ragazzotto svedese in questione è lo youtuber più seguito del mondo. Il suo canale ha più di 57 milioni di follower (sì, avete letto bene: cinquantasette milioni) ed ogni suo video ha una media di 4 milioni di visualizzazioni.

Quando si è così famosi sul web, e si è quindi di fatto uno dei più grandi influencer della Rete, si presentano grandi opportunità ma anche grosse responsabilità. Il Nostro, infatti, guadagna davvero moltissimo in pubblicità (si stimano circa 9 milioni di dollari dai soli video di YouTube, ma più di 19 milioni se conteggiamo anche merchadising, sponsorship, ecc.), ma, ovviamente, è sempre tenuto d'occhio dalla stampa, qualunque cosa faccia.

Grandi guadagni ma grosse responsabilità, dicevamo. Qualche mese fa la Disney scaricò lo YouTuber per alcune battute antisemite incluse in un video, poi cancellato, in cui Felix pagò due uomini per cantare e ballare mostrando nelle mani un cartello con la scritta «morte a tutti gli ebrei».  Ovviamente alla bufera creata seguirono le scuse dello YouTuber, che non è nuovo a questo tipo di provocazioni  (ad esempio. In passato era stato sospeso da Twitter per le sue esternazioni sull'Isis).

Beh, poco male - direte - sbagliando si impara! E invece no, perché è notizia di qualche giorno fa il fatto che, durante una diretta, PewDiePie si sia lasciato andare ad uno dei comportamenti più odiosi dei gamer: insultare i propri compagni di gioco. E trattavasi di insulti che non solo contenevano quella che gli americani chiamano "la parola con la F", ma questa era seguita da quella ben più razzista che inizia con la N, riferita normalmente alle persone di colore. Insomma, una grande caduta di stile!

Altre polemiche, altra causa (quella di Campo Santo, la software house creatrice di Firewatch, il gioco al centro della polemica) e altre scuse.

Questa volta però il problema è serio e non riguarda semplicemente uno sponsor che abbandona: Campo Santo ha fatto una richiesta di violazione di Copyright, che è stata prontamente accettata da YouTube. E i termini del servizio della famosa piattaforma di video sharing prevedono che alla terza violazione di questo tipo l'account venga sospeso e tutti i video cancellati. Tutto il lavoro di una vita che andrebbe in fumo.

Questo fatto fa tornare alla ribalta il delicato tema del copyright che può essere utilizzato dalle società per bloccare i "contenuti scomodi" legati al proprio prodotto. Se il detentore di una proprietà intellettuale può farla valere per la rimozione di un video che non gli piace, chi ci dice che un domani non possa essere fatta la stessa cosa per una recensione negativa? Insomma, non c'è bisogno di essere degli avvocati per capire che la questione sia quantomeno in contrasto con le leggi che tutelano la libertà di espressione.

A parte i discorsi "alti", la libertà di parola sembra avere poco a che vedere con il caso in questione, che riguarda piuttosto un gamer un po' attempatello (stiamo parlando di un uomo che ha pur sempre 28 anni, non di un ragazzino) che si è lasciato andare in improperi piuttosto scomposti e non degni della propria popolarità. Ma, si sa...i precedenti sono spesso utilizzati per far breccia legale e un precedente del genere sarebbe abbastanza pericoloso. A questo punto PewDiePie ha tre opzioni: accettare la violazione, contattare Campo Santo e chiedere di ritirarla o "ricorrere in appello" facendo valere le proprie ragioni con YouTube. Sembra che Felix sia orientato verso quest'ultima soluzione, il che lo trasformerà probabilmente in una specie di "paladino del primo emendamento".

Da parte loro, i fan dello YouTuber sembrano essere tutti con lui: l'ultimo video YouTube della Campo Santo è zeppo di insulti legati in qualche modo alla vicenda.