Facebook non è un mondo a parte, anche per le aziende

Social NetworkÈ di questi giorni la notizia che il poliziotto che ha scritto su Facebook "Tornerei alla Diaz mille volte" è stato sospeso. E con lui anche chi aveva messo a quel post un semplice “Like”. 

Non mi interessa qui entrare nel merito della questione, ma analizzarla dal punto di vista dell’utilizzo dei social.

Molti di noi considerano i social media un mondo a parte, una zona franca isolata dal resto del mondo. Purtroppo (o per fortuna) non è così: la nostra vita virtuale è strettamente interconnessa con quella reale. Lo dimostrano i fatti: sempre più persone si ritrovano a subire conseguenze sulla propria vita reale derivanti da azioni compiute su quella virtuale e viceversa, come l’episodio della ragazza licenziata ancor prima di cominciare a lavorare perché aveva espresso su Twitter apprezzamenti non molto lusinghieri sul suo nuovo lavoro o uno degli innumerevoli casi di cyberbullismo che prendono spesso vita dalle relazioni offline.

Parlando di aziende e organizzazione, questo fatto pone una questione fondamentale: per quanto tempo ancora può essere ignorata l’importanza di spiegare ai collaboratori cosa significa scrivere su un social network? Quanto tempo ci vorrà per comprendere che chi lavora per un’azienda è in ogni momento identificato come emissario dell’azienda stessa, soprattutto nel caso in cui dichiari esplicitamente il suo status lavorativo? Ma soprattutto: quanto tempo passerà perché ci si renda conto di quanto realmente sia importante avere una Social Media Policy aziendale?

Organizzare sessioni formative, creare documenti di orientamento e assistere i collaboratori sull’utilizzo dei social network è diventato ormai un obbligo per le aziende perché la brand reputation passa anche (se non soprattutto) attraverso le persone, che in Internet sono tutto tranne che “Isole”. La vita è una sola, sia essa reale o virtuale, quindi non è più nemmeno il caso di distinguerle. Quello che facciamo sui social network viene potenzialmente visto da tutti e per le aziende vale quindi la pena di investire tempo e denaro per far comprendere a chi vi lavora che quello che si fa in Rete può ripercuotersi in maniera devastante sulla reputazione - e quindi sul valore - dell’azienda stessa. Prima che sia troppo tardi.

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